Il credito IVA dell’esportatore: la pianificazione

L’esportatore abituale è spesso a credito di IVA, anche per somme consistenti. L’esposizione creditoria nei confronti dell’amministrazione finanziaria può raggiungere livelli critici in particolare quando:

  • l’ammontare delle esportazioni e delle cessioni intracomunitarie che danno diritto a plafond non è costante, ma ha forti oscillazioni. L’esportatore si può trovare quindi a terminare il plafond solare nei primi mesi dell’anno successivo e ad accumulare credito IVA per la maggior parte dell’anno. L’utilizzo del plafond mobile, in alternativa a quello solare, può essere vantaggioso ma non è la soluzione, senza considerare che comporta una certa complessità di gestione, soprattutto per le aziende meno strutturate. Questa situazione è comune alle aziende che operano su commesse di entità e durata disomogenee.
  • Alle esportazioni si affiancano vendite agli esportatori con dichiarazione d’intento. In questo caso la situazione è ulteriormente aggravata dal fatto che le cessioni a seguito di dichiarazione d’intento non generano plafond.
  • Le esportazioni derivano da operazioni di triangolazione: in tal caso il plafond che generano (c.d. plafond vincolato) è utilizzabile soltanto per gli acquisti di beni destinati all’esportazione o alla cessione intracomunitaria,opportunamente documentati.
  • Il credito IVA, in concorrenza con altri crediti compensabili nel modello F24, supera la soglia di € 700.000, quindi l’eccedenza non sarà compensabile con altri tributi.
  • L’esportatore, avendo una struttura leggera, non ha somme a debito da versare con F24 di entità tale da compensare il credito IVA che si genera in un anno.

In tutti questi casi la normale pianificazione finanziaria deve essere integrata con una simulazione dell’andamento del credito IVA e della maturazione del plafond. Questo è importante soprattutto per le aziende che operano su commessa, le quali possono avere disallineamenti significativi di anno in anno.

Per una corretta pianificazione è necessario valutare e considerare il trattamento IVA degli ordini in portafoglio e delle previsioni d’acquisto con riferimento ai termini previsti di fatturazione delle operazioni.

Ordini in portafoglio:

  1. Cliente
    • soggetto estero/UE – fatturazione non imponibile (beni) non soggetta (servizi)
    • soggetto italiano con dichiarazione intento – fatturazione non imponibile
    • soggetto italiano ordinario – fatturazione con IVA 22% 
  2. Data presumibile fatturazione

Ordini a fornitori:

  1. Fornitore
    • Fornitore italiano o extra UE – valutare esaurimento plafond
    • Fornitore intracomunitario – non genera IVA  a a credito
  2. Data presumibile fatturazione o importazione

Dall’incrocio di questi dati, da aggiornare almeno mensilmente, sarà possibile stimare l’andamento del credito IVA valutando opportune correzioni ove realizzabili oppure prevedendo la compensazione o la richiesta a rimborso del credito, con le relative tempistiche.

I consulenti di TradeCube® sono a disposizione per effettuare un’analisi della situazione e suggerire gli strumenti e le modalità più adatte ad una corretta gestione finanziaria del credito IVA in funzione delle peculiarità di ogni azienda.

Disclaimer: The content of this article is intended to provide a general guide to the subject matter. Specialist advice should be sought about your specific circumstances. Il contenuto di questo articolo ha lo scopo di offrire informazioni orientative alle imprese. Vi invitiamo a chiedere una consulenza specialistica relativamente alla Vostra situazione specifica.

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