Trasferte UE, SEE, Svizzera: contributi, assicurazioni e sanzioni

Affrontiamo un nuovo capitolo degli approfondimenti tramite risposte alle domande più frequenti che i clienti ci pongono quando effettuano trasferta all’estero.
Oggi ci occupiamo di tutto quanto è da pagare. Dall’assolvimento dell’IVA agli oneri contributivi, assistenziali ecc. che possono essere richiesti dai paesi di destinazione.
Affrontiamo anche il tema delle sanzioni. In Italia abbiamo da tempo delle agevolazioni in caso di autodenuncia (ravvedimento) o acquiescenza agli accertamenti e la determinazione della sanzione tra un minimo e un massimo è spesso regolata dalla norma. All’estero non è così e in genere la discrezionalità dei giudici o dei verificatori è ampia.

Trasferte UE, SEE, Svizzera: sbblighi contributivi, assicurativi e fiscali

Perché se vado in trasferta devo sempre preoccuparmi dell’IVA? E’ un problema dell’ufficio amministrativo…

Quando si parla di trasferte all’estero bisogna sempre lavorare in team. Obblighi IVA e distacco vanno sempre di pari passo.
In Italia vige, salvo eccezioni, il regime del reverse charge. Vale a dire è l’impresa italiana che assolve agli obblighi IVA del fornitore estero, che quindi non si deve identificare. Altrove non è così, quindi deve sempre essere effettuata una due diligence preliminare.
L’obbligo di assolvere l’IVA nei paesi UE/SEE è più comune di quanto si possa pensare e le agenzia fiscali verificano le imprese straniere presenti sul territorio tramite il circuito dei certificati A1 e delle notifiche di distacco.

Ma se mi hai detto che continuo a pagare i contributi in Italia perché ho ricevuto delle richieste di pagamento?

Le richieste vanno esaminate attentamente, perché si può trattare di:

  • Proposte di iscrizione ad associazioni sindacali locali
  • Contributi dovuti agli enti ispettivi per le verifiche
  • Quote dovute alle commissioni paritetiche o enti bilaterali locali
  • Accantonamenti alle casse edili o simili locali, se non esiste una convenzione con l’Italia
  • Contributi dovuti ad esempio per i lavoratori extra UE, che in alcuni paesi non sono coperti dalla certificazione A1
  • E altro ancora…

Siamo coperti in caso di infortunio sul lavoro?

L’INAIL copre i suoi assicurati ovunque essi si trovino. L’infortunio deve essere denunciato con le consuete modalità e generalmente deve essere denunciato anche alle autorità del paese ospitante

E’ meglio avere un’assicurazione sanitaria?

La nostra tessera sanitaria – non scaduta – vale in tutta le UE e EFTA. L’opportunità di un’assicurazione può dipendere da molti fattori: la qualità dell’assistenza sanitaria pubblica, il fatto che possa essere necessario pagare dei ticket o anticipare le spese.
Per i paesi extra UE non convenzionati può essere raccomandato, ma è possibile chiedere all’ATS/ASL il modello 618, per ottenere il rimborso delle eventuali spese in Italia.

Quali sono le sanzioni?

Quante sono le sanzioni? Mi hai dato un minimo e un massimo ma io voglio sapere a che cosa posso andare incontro.
Una risposta richiederebbe un parere legale che potrebbe costare quanto le sanzioni… Questo perché in tema di trasferte le sanzioni sono molteplici in base al tipo di infrazione commesso (es. mancata notifica, mancato rispetto della retribuzione minima o del giorno di paga, mancato rispetto orario di lavoro ecc.) e nella maggior parte dei paesi la graduazione della sanzione è lasciata alla discrezionalità dei funzionari o condizionata dalla giurisprudenza.
Già dare una panoramica delle sanzioni minime e massime può avere un costo significativo: infatti le infrazioni possono toccare vari aspetti della gestione del lavoratore e della fiscalità, sia del lavoratore che del datore di lavoro.
Naturalmente le nostre FAQ non hanno toccato tutti gli aspetti correlati alle trasferte dei lavoratori.
Chi ci ha seguito ha certamente compreso che molte domande non hanno una risposta chiara e univoca, perché le normative dei paesi ospitanti sono molto diverse.

Le direttive UE forniscono solo delle norme generali e non regolamentano tutti gli aspetti, lasciati spesso al legislatore del paese ospitante.

TradeCube vi accompagna, con una rete consolidata di partner internazionali, nella gestione delle trasferte internazionali.

Leggi i capitoli precedenti delle FAQ di TradeCube:

FAQ 1 – Notifiche e documenti

FAQ 2 – Retribuzione e contratto

FAQ 3 – Somministrazione e subappalto

Photo by Zhen H on Unsplash

Disclaimer: The content of this article is intended to provide a general guide to the subject matter. Specialist advice should be sought about your specific circumstances. Il contenuto di questo articolo ha lo scopo di offrire informazioni orientative alle imprese. Vi invitiamo a chiedere una consulenza specialistica relativamente alla Vostra situazione specifica.

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