Commercio internazionale e differenze culturali

Le imprese che operano con l’estero hanno certamente già sperimentato come le barriere linguistiche e culturali possano diventare un ostacolo importante allo sviluppo della propria attività.

Il “misunderstanding” è dietro l’angolo. Fortunatamente, nella maggior parte dei casi, non si tratta di una grave incomprensione che compromette un affare o una trattativa, ma di tutta una serie di sfumature che la rendono estenuante, dispersiva ed estremamente time-consuming.

Le differenze culturali influenzano la compliance

Molte volte ciò accade perché consideriamo scontati alcuni aspetti e non crediamo possa esistere una diversa interpretazione di ciò che ci appare ovvio e consolidato.

Queste difficoltà, applicate all’interpretazione della normativa o allo svolgimento di adempimenti burocratici, possono portare a situazioni di illecito involontario. Un esempio?

Come vengono computati i giorni all’estero?

Quando una normativa o un regolamento parlano di giorni come li dobbiamo interpretare? Giorni lavorativi? Ed in tal caso il sabato è lavorativo? Ma il sabato e la domenica esistono? E quali sono i giorni festivi? Oppure stiamo parlando di giorni di calendario, o ancora di giorni uomo? 

come interpretiamo “entro 7 giorni”? Contiamo l’ultimo giorno e non il primo (come facciamo in Italia) oppure nessuno dei due? Oppure contiamo sia il primo che l’ultimo? E invece “con un anticipo di 7 giorni”?

Chi lavora nell’area amministrativa sa bene che il mancato rispetto delle scadenze può avere conseguenze sproporzionate.

Non dobbiamo mai dare nulla per scontato, nemmeno le cose ovvie di tutti i giorni

La nostra sala riunioni è al primo piano, sopra gli uffici. Ma siamo sicuri che sia al primo piano? A New York, Tokyo e Shanghai sarebbe al secondo, perché il nostro “piano terra” è considerato primo piano. E se provassimo a prendere un ascensore non sapremmo dove andiamo a finire, perché potrebbe mancare il tredicesimo piano, o il quarto o il quattordicesimo.

Siamo nel 2020. Ma siamo proprio sicuri? In Nepal il calendario ufficiale dice che è il 2077… e se giriamo un po’ per le strade del Nepal e ci allunghiamo verso altri paesi del far east troveremo la svastica riprodotta in varie grafie e colori, dal momento che è un simbolo religioso che si ritrova nel buddismo e nell’induismo.

Se poi ci capita di compilare un modulo fiscale in Norvegia, vedrete che alla voce “genere” sono elencate le opzioni: “maschile”, “femminile” e “altro”.

Non pensiamo che le superstizioni o le credenze degli altri popoli possano interferire con un’operazione commerciale. Ma se saliamo su un aereo ci accorgeremo che varie compagnie worldwide saltano la fila 13 (perfino nella pragmatica Svizzera), che sugli aerei italiani manca anche la 17, e che sui voli giapponesi manca la 4.

Non sono un esperto informatico ma credo che gestire un algoritmo che definisce le prenotazioni dei posti, l’attribuzione della classe di volo, le fasce tariffarie e quant’altro omettendo il 4 o il 13 o il 17 possa essere perlomeno fastidioso…

Quando approcciamo una normativa estera dobbiamo rompere gli schemi e liberarci dei preconcetti

Ricordiamo sempre che potremmo non sapere nemmeno a che piano è il nostro ufficio ed in che anno siamo; agiamo sempre con prudenza e soprattutto nel rispetto della cultura, delle credenze e degli usi del nostro interlocutore.

Disclaimer: The content of this article is intended to provide a general guide to the subject matter. Specialist advice should be sought about your specific circumstances. Il contenuto di questo articolo ha lo scopo di offrire informazioni orientative alle imprese. Vi invitiamo a chiedere una consulenza specialistica relativamente alla Vostra situazione specifica.

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